106 attacco delle Terre della Repubblica in Levante (1). Così per tener fronte a Spagna, Venezia stringeva a que’ tempi alleanza coll’Inghilterra, coi re di Svezia e di Danimarca (2), e cogli Stati di Olanda (3). Intanto le trattative di accomodamento tra Spagna e Savoia continuavano, molto in esse adoperandosi il Bethu-ne inviato di Francia a Torino. La Repubblica però sconsigliava il duca dall’acconsentire in questo mezzo ad alcuna sospensione d’ armi, la quale avrebbe dato agli Spagnuoli comodità di meglio armarsi, tempo alle truppe che dovevano giungere in rinforzo loro, agevolezza ai maneggi spagnuoli per istaccare i suoi interessi da quelli della Repubblica ; infine opportunità di molestare viemaggiormente i confini dei Veneziani in Friuli con mandarvi nuove truppe (4). All’ambasciatore però che insisteva per una lega manifesta, rispondeva il Senato : avere la Repubblica dimostrato sempre la sua buona volontà coi larghi soccorsi dati al duca ed anche ultimamente coll’ avergli assegnato altri centocinquantamila ducati, sempre allo scopo eh’ ei potesse meglio armarsi e unire le sue forze per difendere i suoi confini, assicurarsi bene, mettersi in termine di giovare anche alle cose venete, e conseguire 1’ esecuzione del trattato di Asti, e conseguentemente una pace sicura ed onorevole per tutti. E quando all’ ultima proposta fatta in iscrittura diceva che per la grande affezione che Venezia portava a S. A. nata da un’antichissima amicizia tenuta coi suoi maggiori e nutrita da amorevoli ufficii e dalla conformità de’ propri interessi, era essa volentieri concorsa col consiglio e cogli effetti nel suo aiuto, con solo fine di conseguire per tutti una sicura (1) 25 Giugno 1613. (2) 27 Giug., p. 113. (3) 3 Die. 1608. (4) 6 Ag, 1616, Secreta.