284 laonde quanto a sè credeva non potersi rimettere gli affari in buon ordine se non con una generale confusione di tutto il concertato, che tutt’ i principi interessati nel buon partito avevano lasciata l’Inghilterra sola nella burrasca e così anche la Repubblica ; e che questa povera isola non valendo da sè a reggersi e a resistere, nessuno avrebbe a meravigliarsi se portata dalla necessità più che dall’inclinazione, cercasse di salvarsi prima di perire. Tuttavia alle persuasioni del Contarmi cominciava a piegare 1’ animo agli accordi, quando successe tale avvenimento che tolsegli il modo di ridurre egli stesso ad atto il suo divisamento. « Mentre mi ritrovo in cammino, così scriveva il Contarmi il 2 settembre 1628, per andare all’ udienza, ritorna uno de’ miei, che avevo mandato avanti alla Corte, con avviso che questa notte passata sollevatisi i marinari in Portsmouth avessero inveito per ammazzar il duca, ma che feritine alcuni da’ suoi gentiluomini e fatto prigione uno di loro fu impiccato immediate, onde per allora si quietò il romore. Questa mattina poi due ore avanti mezzo giorno mentre il duca si licenziava da un gentiluomo che gli aveva parlato, un altro chiamato Felton di bassa conditione figliuolo di un sbiro, gran puritano, avvicinatosegli con un coltella nascosto sotto il cappello che tenea in mano, valendosi dell’ opportunità di quel complimento e dello chinarsi del duca, con un solo colpo nel cuore lo ha privato di vita senza dire altra parola se non nell’ atto di levarsi il coltello Ah traditore, tu mi hai ammazzato. Questi, subito morto il duca, senza niente smarrirsi, chiamati i gentiluomini nella camera, gli disse che dovevano ringraziarlo per aver liberato il re et il regno da una sì gran peste, sperando in quel furore di essere anch’ egli ucciso, ma riservato vivo e stato posto prigione dove dice francamente che se