344 convenzioni di commercio (1), continuarono sotto Murad IV, benché non esenti da alcune molestie e minaccie, a mantenersi in condizione abbastanza tollerabile, mercè 1’ avvedutezza e i ricchi donativi della Repubblica. Ma nel 1638 avvenne caso che poco mancò non conducesse ad aperta rottura. L’ orgoglio dei pirati algerini era cresciuto pei loro felici successi a dismisura, onde grosse loro squadre inquietavano i mari, impedivano i commerci. In quell’anno principalmente erano usciti più formidabili che mai, e saccheggiati varii borghi della Calabria, spargevano di volersi recare a Loreto, osando infatti entrare nel golfo con sedici galee ben munito di artiglierie e di equipaggi. Il proveditore Marin Cappello n’ebbe appena avviso, che si mise sulle loro tracce ed inteso eh’erano giunti nel porto di s. Vasili, si diresse a quella volta ; ritardato però il suo arrivo dalla burrasca, ebbero quelli intanto l’opportunità di recarsi alla Valona e di mettersi al sicuro sotto la fortezza. Non si rattenne perciò il Cappello dall’andarli a trovare anche colà, ma fu appena in vista, che la fortezza cominciò a tirare, ed egli per mostrare che suo pensiero non era di assalire il luogo, bensì di punire i corsari della infrazione loro alle capitolazioni, si allargò con disegno d’impedire alle loro barche l’uscita e tenerli bloccati. Alla mattina seguente che fu il 3 di luglio mentre il sole dardeggiava i suoi raggi negli occhi dell’armata veneziana, i Barbareschi fecero un tentativo d’uscire, se non che trovata quella ben apparecchiata a riceverli, si ritirarono di nuovo con grande sollecitudine sotto la fortezza, assistiti vigorosamente dai continui tiri di essa, a dispetto delle capitolazioni che vietavano a qualunque terra dei Turchi di dare ricetto a’ pirati. Ebbero tuttavia molti danni di alberi infranti e di navi conquassate e prossime (>1) Febbraio 1618 Commemoriqli XXVII.