408 fosse dato al fianco persona adattata, e succeduto Mehe-met al sultano Ibrahim suo padre strozzato in una delle solite rivoluzioni di serraglio, eleggevasi il 14 ottobre 1649. 1649 il cav. Alvise Contarmi per portargli la solita congratulazione della Repubblica. Era sorta qualche lusinga che sotto il nuovo sultano in età di soli dodici anni, avessero molto più facilmente a trovare ascolto le proposizioni di pace, ma tosto seguì il disinganno quando il gran-vezir vedendo che il Contarmi non veniva con l’offerta della cessione di Candia e della restituzione di Clissa, non solo rifiutò i passaporti, ma fece con barbara ferocia strangolare l’interprete Grillo e mettere in ferri il bailo, tenuto fin allora prigione strettamente guardato (L). Il fatto eccitò lo sdegno dell’ Europa, ma non bastò a muoverla agli sforzi efficaci, concordi invocati dai Veneziani. Rivoluzioni interne agitavano specialmente la Francia e l’Inghilterra. In quella il Parlamento ed il popolo erano insorti contro il Mazarino e la regina prendendo motivo dalle esagerate imposte. Con un atto del 24 ottobre 1648, il medesimo giorno della conchiusione della pace di Miin-ster, la regina era stata costretta a cedere alle domande dei rivoltosi, firmando quell’ atto eh’ ella diceva l’assassinamento dell’ autorità regale, ma con animo di sottrarsene il più presto possibile ; mentre il popolo dall’altro canto attento ad ogni infrazione di quel patto continuava nel suo aspetto minaccioso ; il cardinale sopratutto era 1’ oggetto dell’odio, (1) 12 Giugno 1649, il Senato informa il suo ambasciatore in Francia come il Vezir facesse arrestare il bailo e tutti quelli che con lui erano, e con catene a’ piedi e al collo trascinarlo per le vie di Costantinopoli fra le percosse e gl’ insulti della plebe, confinandoli poi nelle Torri del Mar nero, come il dì seguente fosse fatto strangolare il Grillo e fosse svaligiata la casa del bailo con terrore e fuga dei mercanti. Corti, p. 114 all’ Arch. Il bailo ebbe poi prigionia più mite per opera dell’ ambasciatore francese De la Haye onde il Senato ne fa ringraziare il re, Corti 14 agosto 1649, p. 189.