269 mento e la libertà dei passi e di badar bene che non ci covasse qualche artifìcio (1). Generale era lo scontentamento, a quietare il quale Ri-chelieu fece le migliori scuse, e buone promesse a' Grigio-ni ; propose a Venezia una lega difensiva con un articolo segreto per cui le guarentiva il passo pei Grigioni e per la Valtellina per dieci anni ; al duca di Savoia di adoprarsi per fare in lui riconoscere il titolo di re di Cipro, a cui pretendeva come erede di Lusignauo ; all’Inghilterra infine prometteva di prender pili viva parte negli affari di Germania onde rimettere il Palatino, genero di quel re Jacopo I, sul trono di Boemia. Così aveano termine pel momento le tante tribolazioni di Valtellina, lasciando però un fomite pericoloso di altri sconvolgimenti all’avvenire, e Spagna ne usciva, se non trionfatrice, certo però con condizioni più onorevoli che non avrebbe potuto attendersene, se piti leale fosse stato il procedere di Francia. Mentre così le cose di Spagna si tenevano in bilico in T‘ dia e nella Valtellina, Ferdinando II continuava i suoi !: ionfi in Alemagna. Egli avea voluto che il Palatino licenziando le sue truppe facesse atto di soinmessiono, e tuttavia le forze austro-bavaresi nulla curando le proteste del re d’Inghilterra, proseguivano nella conquista del Palatinato, e in una dieta tenuta a Ratisbona, l’Imperatore avea conferito quell’Elettorato a Massimiliano di Baviera, assicurandosi con ciò cinque voti sopra sette nel Collegio degli Elettori. La Francia approvava, nella speranza di sollevare un dì nel duca di Baviera divenuto potente, un valido antagonista contro all’ Austria ; la Spagna invece faceva mostra di non aver grato 1’ abbassamento del Palatino, poiché maneggian- (1) 16 Giugno, p. 253.