325 tuttavia intenti al bene di questa Provincia. Già degli ottimi suoi sensi col mezzo del sig. principe Luigi con noi si espresse, ci assicuriamo che al presente sieno li medesimi, perchè non vediamo causa che abbia da mutarli ; goderemo di vederlo confermato in essi, perchè amandolo come nostro prediletto figliuolo, pigliamo contento di ogni di lui maggior bene et prosperità. Tanto li riporterete in nostro nome, e li aggiungerete un purissimo aggradimento della confidenza che usa con noi, e 1’ assicurerete di una continuata, sincera, candidissima corrispondenza (1) ». Ma furono vani conforti, poiché poco dopo il duca di Modena si dichiarò per Spagna ; papa Urbano Vili desiderava la pace e mandava Mazarino in Francia per maneggiarla. Anche Venezia in fondo volea, come al solito, seguire 1635. una politica di pace e di aspettazione. Il 3 gennaio 1635 presenta vasi al Collegio il conte Galeazzo Gualdo suddito veneto e capitano nella cavalleria svedese, inviato con lettera credenziale dal generale Oxenstierna, ed esposta la condizione delle cose in Germania conchiudeva il suo discorso colle seguenti parole : « concorro in una ferma opinione che talmente abbia preso incremento il male, che poca speranza vi sia di vita per la libertà dell’ Alemagna, la morte della quale quanto si debba stimare da ognuno può essere considerato, perchè rimirando le rovine et destructioni fatte dalle guerre passate per tutte le regioni di quella provincia, non so vedere modo che ancora doi anni si possano mantenere così numerosi eserciti senza nervo di buon danaro, il quale mancando o facendosi mancare dalli ministri di quello (re di Francia) al partito de’ Protestanti, si vede che vana è la speranza di poter sussistere, e non potendo (1) Corti, 10 maggio 1634.