628- nel 1B78 il Portogallo, avea a sè acquistato il commercio di tutte le Indie, poi le provincie di Fiandra staccatesi dalla Spagna e divenute indipendenti istituirono fino dal 1596 proprie compagnie di mercanti (1), le quali più tardi in una sola unendosi, vennero a formare la prima tra le potenze europee delle Indie Orientali, che quasi a suo arbitrio disponesse delle dròghe e degli altri ricchi prodotti di quella regione. Sull’esempio della Spagna e dei Paesi Bassi anche i Danesi s’erano procurati nel 1612 alcuni possedimenti nelle Indie, ove alzarono la fortezza di Tanquebar. Poco andò infine che Inglesi, Francesi, Svedesi si misero sulla medesima via, vi acquistarono territorii, istituirono compagnie, ritirarono direttamente le indicate merci, lasciando da parte i Veneziani (2), che malagevolmente e ad (1) Vedi Marin Storia del Comm. Vili, 103. ('¿1 Insisto contro l’opinione dell’egregio sig. co. Girolamo Dandolo (La caduta della Rep. di Venezia ed i suoi ultimi cin-quant’ anni, p. 492) che non trovo a biasimare i Veneziani del non aver acettato l’invito dell’infante D. Enrico (ammesso che sia), di farsi compagni a’ suoi viaggi di scoperta lungo le coste d’Africa. Lasciando anche che codesta navigazione, la quale allora si limitava a scoperte lungo le coste, i Portoghesi stessi per lungo tratto di tempo la guardavano di mal occhio stimandola capricciosa e di nessuna, utilità (Foscarini lett. it. 444), erano tempi quelli in cui è bensì vero « che la mezzaluna non avea sostituita per anco la Croce sulle torri dell’antico Bisanzio », ma ardevano le guerre turche, e Venezia spaventata ne vedeva tutte le conseguenze, ed invano invocava la lega di tutta Europa (v. questa Storia t. IV, p. 233 e av.) per resistere. Non lasciava perciò d’ esser informata di tutto l’andamento di quelle scoperte e ne sono buon testimonio il suo Fra’ Mauro, e Luigi da Mosto, e furono Veneziani i primi a raccogliere le memorie di quei viaggi. Ma essi non potevano accomunarsi a quell’ impresa sommamente problematica, e quand’ anche avessero potuto e voluto, era chiaro che per la sua riuscita, si rendevano tri-butarii alla penisola iberica, che avea lo stretto di Gibilterra, senza passare il quale, i Veneziani non potevano introdurre le merci del-1 Indie nella loro capitale. Supposto che avessero cooperato alla scoperta del Capo, non avrebbero lavorato pei Portoghesi ? 0 potevano essi piantare colonie nelle isole Madera ecc. ? 0 dovevano ricorrere ai trattati ? e qual trattato avrebbe avuto durata ? v. questa Storia IV, p. 466 e V, p. 379).