402 soldati da tutte la parti d’ Europa, e insieme coi galeotti delle provincie mandavali in Candia, ove il Mocenigo attendeva vigorosamente alle fortificazioni, sebbene molestato alquanto da Hussein che già la città stringeva d’ assedio, e contro il quale era costretto fare frequenti sortite per tenerlo lontano ed impedirne i lavori. Vana cura ! questi avanzavano, e i Turchi si rendevano sempre più formidabili. Il presidio di Candia consisteva di soli seimila uomini, numero di gran lunga insufficiente alle tante guardie e a’ moltissimi posti (1), e di quelli stessi molti languivano negli ospedali ; la peste che l’anno scorso avea desolato la città non s’ era per anco del tutto estinta (2) ; supplivano però gli abitanti e i feudatarii condotti da Giorgio Cornaro. Presedevano ai lavori e alle operazioni militari i generali francesi Gil d’ As, la Marre e Romorantin che venuti erano con una leva fatta in Francia, ma sotto l’autorità suprema del Mocenigo. Non passava, per così dire, momento che qualche fazione non accadesse. Tuonava giorno e notte il cannone, volavano ad ogni passo i fornelli e le mine, e colle vie sotterranee altre vie sotterranee s’incontravano, e alle mura aperte in breccia, altre mura quasi prodigiosamente si opponevano, combattevasi ferocemente non pur sulla terra ma sotto di essa, non v’ era lavoro di fortificazione che la moderna arte militare avesse inventato e introdotto, il quale da’ Veneziani non fosse messo in opera. Così prolungavasi mirabilmente la difesa contro numero in contribuzione in danaro ... « avvezzi a calcolare sulla potenza del-1’ oro, patrizi e popolo domandavano a questo Dio di Venezia che 1’ onore e l’indipendenza della patria salvasse ! ! » Vedi la bella confutazione di Bianchi Giovini t. VII, 221. (1) Rassegna delle truppe, nomi dei capitani e delle compagnie nel registro. Vedi Proveditori generali N. 69 all' Archivio. Colà si leggono pure le varie consulte dei generali. (2) Quadro orribile delle sofferenze di Candia 21 sett. 1648 fatto da Antonio Lippomano. Prov. generali N. 69 all’ Archivio.