253 confederazione di tutta la natione elvetica con la corona di Franza, non dicono parola, anzi li pagano molte pensioni pubbliche e private, si contentano che tirino soldo dal papa, da Savoia, dal Granduca e dalla Serenissima Repubblica stessa, mediante il colonnello Lusi, e a noi vogliono proibire l’unione con Sua Serenità, principe giusto, nostro buon vicino, che per il tratto di sessanta miglia quanto è lunga la Valtellina confina con noi, e se appresso di ciò volessimo toccar soldo da Spagnuoli, ce lo d ariano volentieri senza altro rispetto di religione. Ma non ce ne fidiamo, perchè sapemo benissimo che gli preme sopra tutto levar questo modo dei soccorsi e delle difese d’Italia, per poter serrato che fusse il passo, far cader in mano loro tutt’ i Principi ad un tratto, e dietro a questi impadronirsi della nostra Valtellina e del contado di Chiavenna in conseguenza (1) ». E continuando il Padavino a discorrere del paese, descrivevano il Governo nel seguente modo (2): « Questo Governo in forma di repubblica, piuttosto rusticale che popolare, è diviso in tre leghe, l’una chiamata la Cadè, la seconda la Grisa, e la terza delle Dieci diritture. Sotto queste vi sono ventinove Comuni, ognuno de’ quali vivono con ordine e regole particolari differenti grandemente l’uno dagli altri, e nelle lor diete non si tratta altre materie che quelle toccanti l’interesse universale per la conservazione della libertà comune e per il governo dei loro sudditi della Vai-tellina e del contado di Chiavenna. Sono queste leghe in maniera divise e separate tra sè stesse con monti, fiumi e valli che pare appunto che la natura abbia voluto con questo mezzo darle comodità di viver a modo suo dentro questi fortissimi siti dell’antica Rezia. Nella prima lega di Ca- (1) Dispacci Padavino. (2) Dispacci Padavino 28 giugno 1603. Nei dispacci 1604, esiste una descrizione assai particolareggiata del paese in latino di Bro-cardo Boroni.