448 a’ nemici sensibilissimi danni ; si spinse anzi fino alle coste dell’ Asia saccheggiando e raccogliendo quanti più uomini poteva pel servigio del remo, precludendo al capitan bascià il passaggio onde portasse soccorso alla Canea. Intanto all’ aprirsi della stagione (fine di aprile), partivano dalla Francia per Candia quattromila uomini sotto il comando del principe Almerigo d’ Este (1) ; e fu questo il 1660. primo soccorso da essa dato alla scoperta con pericolo di rompere 1’ antica amicizia cogli Ottomani, promettendone uno maggiore quando altri principi avessero seguito l’e-sempio. Ma era già la fine di agosto quando poterono entrare nel porto di Suda, ove vedendo che i popoli timorosi de’ Turchi non osavano, come erasi sperato, sollevarsi, uè Candia afflitta da mortalità poteva dare soccorsi, dovettero desistere dall’ idea di prendere la Canea per sorpresa e contentarsi dell’ acquisto di alcuni castelli all’intorno. Molto dolevasi Almerigo di non poter far impresa degna del suo nome e del grado, e imbarcate le sue genti si diresse insieme coi Veneti alla volta di Candia, nella speranza di sorprendere con improvviso assalto il campo nemico, o Candia nuova. Appena le truppe furono a terra, che uscirono dalla città in loro rinforzo cinquemila cinquecento fanti e trecento cinquanta cavalli, mentre nel campo de’ Turchi non si trovarono più che tremila uomini. Ma nella fretta di operare, prima che il bascià distratto altrove per i precedenti attacchi ritornasse, niuno dei capi avea ben riconosciuto il sito, gl’ impedimenli e la strada^ troppo confidando nelle altrui relazioni, e in un mal fatto disegno. Marciavano in più colonne e in buona ordinanza, fugarono a principio i Turchi, ma volendo i Veneti occupare alcune colline che davano comodità ad assalire il nemico alle spalle, incontra- (1) Il Mazzarino avaa mandato nel 1658 alla Repubblica una Bua largizione particolare di centomila scudi.