523 della successione di Spagna, quando quel re Carlo II, come mostrava ogni apparenza, fosse morto senza figli ; la desideravano parimente i Veneziani stanchi e spossati da una sì lunga e costosissima guerra. Per la mediazione di sir Guglielmo Paget ministro d’Inghilterra, e di Iacopo Colier d’O-landa, presso la Porta, erano state aperte le trattative a Vienna fino dal febbraio del 1689 cogl’ inviati turchi Sulfikar e Maurocordato ; ma tante erano le difficoltà e le scambievoli pretensioni, che le conferenze si sciolsero senza poter venire a conclusione, la quale dovette di nuovo rimettersi' nel successo delle armi. Ma dopo la disfatta di Zenta esse furono riprese con nuovo ardore, ed un congresso fu raccolto il 13 novembre 1698 a Carlovitz ove si riunirono i plenipotenziarii per l’imperatore i Conti d’ Ottingen e di Schlick col colonnello conte Marsigli, per la Polonia il conte Malakowsky, per la Russia il consigliere Procopio Boga-novitz Wosnitzinow, per la Repubblica Carlo Ruzzini. Il sultano inviava il reis effendi Rumi e'Maurocordato. Fu stabilita come base sulla quale si avessero a regolare le ulteriori discussioni, quella degli attuali possedimenti, ma molti rimanevano i punti a chiarirsi specialmente riguardo ai confini e alle fortificazioni, e tante erano le alterazioni che i Turchi per sottigliezze volevano portare alla massima già accettata, che il congresso fu più volte in procinto di sciogliersi. Tuttavia le vertenze si aggiustarono coll’imperatore, colla Polonia e colla Russia, ma non con Venezia, poiché al Ruzzini non parevano i patti abbastanza rispondenti agli interessi della sua patria, specialmente per la demolizione richiesta dai Turchi di Lepanto e del castello della Prevesa, e per le differenze rispetto alla Dalmazia. Perciò il Ruzzini scriveva il 20 gennaio 1699 : « quello sommamente mi duole è che di passo in passo s’incontrarono difficoltà e spicca la mala fede sempre tenuta dai Turchi ». Gli altri plenipoten-