324 gl’imbarazzi della Svezia, togliere d’accordo cogli Olandesi il Belgio alla Spagna, senza che l’Inghilterra vi si opponesse, cacciare gli Spagnuoli dal Milanese coll’assistenza degli Stati Italiani, consolidare il protettorato della riva sinistra del Reno, tali erano le vaste idee del cardinale (1). Effettivamente un nuovo trattato fu segnato tra la Francia e la Svezia il 1. novembre 1634, ed altro col-1’ Olanda 1’ 8 febbraio 1635 (2) per l’invasione del Belgio ; Venezia, Mantova, Toscana e il bellicoso principe Odoardo di Parma (3) mostravano propendere per Francia, il duca Amadeo di Savoia cercava di barcheggiare, e mentre il principe Tommaso suo fratello, sotto 1’ apparenza di disgusto, sottraevasi dal Piemonte o recavasi in Fiandra al servigio degli Spagnuoli, il duca si sforzava di scusarsi a Parigi, come lontano da ogni complicità in quel fatto. Il duca di Modona Francesco I appariva indeciso e mandava il secretarlo Molza in qualità d’ ambasciatore a Venezia come per averne consiglio. Al quale rispondeva il Collegio il 10 maggio 1634 : « Il sig. duca di Modena nelle azioni sue tutte et in molte gravi occasioni ha dato saggi sempre di molta virtù e di vera prudenza. Non ha dubio che avrà saputo esercitare le medesime parti delle quali è dotato, con il sig. di Saiodie (inviato francese), e che le farà conoscere in ogni altra risoluzione che di sè stesso fosse per pigliare. Egli sa quanto importi conservarsi in vera qualità di prinoipe italiano, in vero stato di libertà ; comprende quanto possa giovare agl’ interessi d’Italia e a.’ proprii di lui, il nutrir buona intelligenza, il coltivare con ogni termine d’ offìzio l’animo di que’ principi che tanto hanno contribuito e stanno (1) H. Martin, Histoire de France, XIII, 1B3. (2) Commemoriali XXXIII. (3) Lodi della Repubblica ad esso che si mostrava buon italiano. Corti 11 maggio 1 (>3-i.