360 tere che lo sbarco dei Turchi fosse stato ben conteso al primo attentato dalle genti paesane che già erano state assegnate da me a quel posto con un capo sotto la direzione del sig. Bernardino Mengario, ma che però ai tiri delle cannonate che sbaravano dalle prove delle galee, abbandonato il posto, si fossero vilmente ritirate alla montagna, così che col beneficio di tal fuga vi sia seguito il medesimo sbarco abbrugiando il paese, non ostante che subito esso illustrissimo Proveditor avesse spinto a quella volta in soccorso buon nervo di milizia pagata e delle cernide con quel governatore, che però per non esservi sopraggionto a tempo è stato astretto a ritirarsi, non venutivi a tempo nè anco li cinquecento fanti che vi erano stati spinti dal castel Bicorno sotto la direzione del sig. Giacomo Premarin d’ordine dell’ eccellentissimo sig. Capitano delle navi. Il numero della suddetta armata turca è stato osservato di settantotto galere e tre bertoni e centodiciasette saiche, oltre altre vele che sono state vedute andarsi avanzando alla medesima volta. Coll’impulso di questa perfida invasione l’illustrissimo signor Navager governatore, scorgendo tendere i primi disegni dei nemici a danno di quella importante piazza, mi ha efficameute ricercato soccorsi. Io immediate nel tempo stesso del medesimo avviso, avendo già tutte le cose allestito, feci venire questa cavalleria feudata ed espedii l’illustrissimo sig. Proveditore Mula con quattro di queste condotte verso Canea ; fatti montar i cavalli dei scudieri inutili della compagnia dei dragoni che mi fu inviata dalle EE. VV. con ordine di aggiongere alle medesime condotte anco le due di Bettimo nel suo passaggio, di dove pure scrissi che si dovesse incaminar un corpo anco di quelle cernide. Ha incontrato Sua Signoria Illustrissima così grande occasione con tutta la prontezza e con ogni più generosa disposizione partitosi senza minimo ritardo con quei capi che