545 Sicura testimonianza dell’amor sincero che il Governo metteva al buono stato dei sudditi, conservavasi l’antica istituzione degl’inquisitori e Sindici nella Terraferma, nella Dalmazia e nel Levante. Santa magistratura, che dovea di tempo in tempo visitare le provincie, ascoltare con segretezza e per via di inquisizione i richiami e le querele de’ popoli contro i pubblici rappresentanti, sottopor questi a processi, punirli quando fossero trovati colpevoli, raddrizzare i mali, divertire le frodi, sollevare i poveri dalle oppressioni de’ prepotenti, esercitare una retta e pronta giustizia, rivedere le casse, esaminare la condizione delle milizie e la equa distribuzione delle grazie, nel tempo stesso che anche dal loro operato rimaneva aperta la via all’ appellazione. Tale era il sistema della Repubblica veneziana, che un magistrato fosse soggetto al sindacato dell’ altro, che fossero impediti gli abusi, le violenze, le usurpazioni ; ma pur troppo convien confessare che per quanto fosse eccellente tutto questo ordinamento in teoria, non trovava poi corrispondente applicazione nella pratica, e il legame specialmente che esisteva fra i nobili, lasciava correre non pochi disordini, che le leggi invano si affaticavano di togliere, e non trascuravano spesso anche di punire. Ad ogni modo siccome i mali non derivavano dalle i-stituzioni o da oppressione sistematica dei sudditi, ma in parte dalla forma della società d’ allora, per cui la Repubblica ebbe a rispettare molti privilegi dei nobili di Terraferma, e in parte da abusi individuali pressoché impossibili ad ovviarsi, i popoli in generale amavano il governo ed in più occasioni ne diedero luminosissime prove. Governo e-minentemente pratico, non ebbe mai un codice propriamente detto, nel significato odierno del termine, dettato da un legislatore o da un consesso dietro principii teoretici, ma le leggi faceva secondo il bisogno e sempre nell’ esordio Vol. VII. 69