544 averà conosciuto la S. V. da tanti gravi casi rappresentati all’ Eccellentissimo Consiglio de’ Dieci, ma non già quanto ha bisognato et è occorso s’ ha potuto rappresentare, che troppo io sarei riuscito importuno ». E falso però che la Repubblica'trovasse di sua politica mantenere gli odi e le nemicizie fra le famiglie nobili di Terra ferma, e le varie fazioni, che anzi non v’ ha quasi Relazione che non riferisca gli sforzi fatti dal Podestà o dal Capitano per mantenere la pace e il buon accordo tra i cittadini. Sicché i disordini, i mali, che non si può negare non esistessero nelle terre della Repubblica, derivavano piuttosto dalla natura dei governi e della società d’ allora che non da colpa speciale delle veneziane istituzioni e meno ancora da riprovevoli scopi. E ben ciò riconoscevano i popoli e la Repubblica rimeritavano d’ affetto. Nel che ad ogni altra provincia andava innanzi la Dalmazia, che di alpestre natura, esposta alle continue correrie dei Turchi, era oggetto delle più tenere cure del Governo. Tornava Daniele Dolfìn dalla carica di provveditore generale in Dalmazia nel 1692 e riferiva : « Al mio arrivo in provincia non poteva sostenersi il paese senza grani forestieri ed era costretto mendicar 1’ alimento dalla dominante o mandar il contante nel paese nemico alle rive dell’ Albania o alle spiaggie opposte della Romagna e del regno di Napòli. Ora ancorché accresciuta di tanto nella popolazione e nel consumo, nelle annate mediocri ha il suo bisogno e nelle pingui può somministrarne ad altri. Si corrispondono a vicenda le isole e li scogli con la Terraferma in soccorso delle proprie mancanze, compartendo quelle il vino e ricevendo da questa le biade » (1). (1) Cod. DCCCCII, cl. VII, it. alla Marciana.