28L levatagli contro dalla regina madre Maria de’ Medici, e fu deliberata la spedizione d’Italia. Il re dopo aver affidato alla madre la cura di continuare lo negoziazioni di pace coll’ Inghilterra, arrivò il 14 febbraio 1629 a Grenoble senza lasciarsi trattenere dalle proposizioni messe allora avanti dal duca di Savoia. La Repubblica appena ebbe notizia della calata dei Francesi, diede ordine al provveditor generale di far muovere le milizie per effettuare la congiunzione con quelle di Mantova, e operare quanto credesse di più espediente per la liberazione di Casale ; lo stesso Carlo Emanuele vedendo il re col Cardinale e con poderoso esercito scendere il Monginevra e penetrare nella valle di Susa, pensò sul serio ad accordarsi almeno pel momento colla Francia (1). Conchiuse però a Susa un trattato pel quale prometteva di dare libero il passo alle genti del re, di fare che il governatore di Milano sciogliesse 1’ assedio di Casale e ritirasse gli Spa-gnuoli dal Monferrato, lasciandone al duca di Mantova libero il possesso, solo eccettuandosi Trino e alcune altre terre per la rendita di quindici mila ducati, che resterebbero a Savoia ; consegnerebbe infine al re la cittadella di Susa e il castello di s. Francesco per la sicurezza dell’ accordo. Prometteva dal canto suo il re di molestare gli Stati del re cattolico, di prendere in protezione Carlo Emanuele e difenderlo, quando per questa convenzione o per altro venisse travagliato (2). Una lega difensiva fu poi stabilita l’8 aprile tra Francia, Venezia, Mantova e Papa (3); alla quale promise aderire anche Savoia e in cui dicevasi : che per 1’ oppressione fatta dagli Spagnuoli al duca di Man- (1) 8 e 23 Marzo 1629, Secreta. (2) Botta XX, 400. (3) Secreta 8 Aprile 1629, p. 124. Vol. VII. 36