466 coraggio, per amor di patria s’illustrarono. Venezia può dirsi sostenesse da sè sola il peso di una guerra di venticinque anni che le costò milioni di ducati, sagrifizi immensi di vite, replicate perdite d’armate non tanto per opera del nemico quanto per 1’ avversità degli elementi. Ne uscì infiacchita, ma carica di gloria, ammirata da tutta Europa ; lo stesso papa non potè tacere all' ambasciatore Soranzo, non ostante il suo dolore per una perdita sì importante alla Cristianità, quanta lode si spettasse per la bella difesa a Venezia. Scriveva difatti il Soranzo il 25 ottobre 1669.che «avendo comunicato al papa la cessione di Candia, rispose con concetti molto affettuosi e prudenti che non poteva lasciar di considerare la perdita di così importante piazza senza dispiacere, che però il caso presente obbligava a ricevere il minor male per il maggior bene, essere certamente ammirabile la condotta e divozion prudentissima dell’eccellentiss. sig. capitano generale che abbandonato da tutte le forze (concetto che mi replicò due volte) in uno stato d’inevitabile perdita della piazza, abbi ridotto il negotiato e la conclusione a quel segno vantaggioso che pare impossibile il crederlo ; non trovarsi nelle istorie un simile esempio, aver egli con le glorie della Serenissima Repubblica immortalato il suo nome. Diffusosi nella più piena e degna maniera nelle lodi di VV. EE., le espresse poi così distinte e abbondanti per l’attenzione pia e religiosa in custodire le cose sacre, levando anco le vestigio degli altari, eh’ io non so esprimerle a VV. EE. Confessò gloriosa veramente una difesa così lunga e travagliosa della Serenissima Repubblica, et esser noto il zelo che conserva per li vantaggi della Cristianità, ... et è veramente accrescimento di consolazione il sentire da tutti, li savi e prudenti di tutte le nazioni applaudito un esito, di che il solo discorso rendeva per lo passato tante mormorazioni. Li stessi Francesi ne restano