353 rivano costantemente che le galere di Malta avevano condotto il vascello in Candia. che vi si erano trattenuti venti giorni, che vi aveano sbarcato genti e cavalli, scaricate e vendute milite robe, ricevuto rinfrescamento, in somma avuto ogni comodo ; che finalmente aveano fatto vela verso Malta, condotto via il vascello vuoto, il cui equipaggio dopo essere stato prigione molti giorni se n’ era fuggito, ma che vi restavano ancora più di venti persone. Adduceva il Bailo la improbabilità del fatto, i contrarii risoluti ordini della Repubblica, la vigilanza del Proveditor generale di Candia, e di tutti gli altri rappresentanti, ma il vezir senza mostrar punto di persuadersi di alcuna ragione disse che essendosi i vascelli fermati ben venti giorni, ciò non poteva lasciar presumere ignoranza per parte del Governo, che non poteva più difenderlo e che volendogli parlare non da vezir ma da amico, stimava bene dirgli esser necessario trovare qualche risposta migliore delle allegate mentre le attestazioni di quella gente convincevano il reato, dal quale il Gran Signore avea ricevuto danno ed affronto, cosa che certo non tollererebbe, e che se non si trovasse qualche ripiego, si verrebbe a rottura. Sempre più persuadevasi il bailo che tutte codeste erano invenzioni e che solo cercavasi in esse un appoggio ai malvagi divisamenti. Difatti assicurava il Proveditor generale Andrea Corner essersi i vascelli maltesi avvicinati in tempo di notte ad una spiaggia deserta e non custodita, poiché le guardie solite tenersi l’estate, n’ erano state levate, che quando le genti del paese accorsero, quei vascelli s’ erano già partiti lasciando solo i Greci liberati dalla galeona turca, i quali furono condotti nel lazzaretto ; che infine il caporale che non si era trovato al suo posto per impedire ai Maltesi di avvicinarsi, era stato di suo ordine fucilato (1). (1) Dispacci Corner 10 febbraro 1644?5 all’ Archivio. Vol. VII. 45