233 nato contro di lui. onde la giustizia non potrebbe avere il suo corso, dal che concludeva non pur la necessità del Consiglio dei Dieci, ma anco l’autorità di esso di poter trasmettere i casi minori ad altri magistrati col Rito ; la convenienza, il dovere di dare soddisfazione ai sudditi che si vedevano governati da pochi. Il discorso del Nani fu di tanta efficacia, che il Consiglio de’Dieci fu confermato, si elessero i membri mancanti a compirlo, fra i quali fu egli stesso con pienissimo applauso, e il 2B settembre fu presa la seguente Parte : « Se bene la mente di questo Consiglio si è molto ben espressa nelle sue deliberationi, particolarmente in quelle 1468, 18 settembre, primo aprile 1487, 27 decembre 1562 con le ultimamente pure proposte dalli correttori delli Capitolari delli Consigli che saranno prese in esso Consiglio, delle materie che spettano al Consiglio de’ Dieci, devesi non di meno a più chiara notizia della pubblica volontà dichiarare quello di più che doverà eseguire, acciocché non possa esso Consiglio di Dieci impedirsi in altro che nelle materie con matura et prudente discussione da questo medesimo Maggior Consiglio deliberate nè alterata in alcun modo l’autorità che le è impartita, però : « L anderà Parte che per conservare la pace et la quiete tra li sudditi della Repubblica et la sicurtà delli medesimi dalla oppressione de’potenti e grandi contro li quali fosse necessaria la secretezza per venir in luce delli loro delitti, come materia importante et propria d’ ogni buon governo, sia data autorità ad esso Consiglio di Dieci di assumer quei casi che fossero commessi fuori della città, che per la loro importanza meritassero d’essere ispediti non solo con pene rigorose ma brevemente ad esempio et terrore dei malviventi et sollievo delli opressi, et quando per pubblica quiete fosse stimato necessario per obviare alli scandali, di as-Vol. Vii, 80