619 « Quando questa grande e feroce guerra s’ accese in Europa molti principi offerirono al re la mediazione, e tra gli altri in efficace maniera spiccarono gli offìcii della Corona di Svezia, clie a Vienna ed altrove parimenti allo stesso fine furono promossi. Accettato dalla Francia per mediatore quel re, Cesare altresi non 1’ escluse, ma restringendosi a certe condizioni, pretese che prima d’entrar in negozio avessero i trattati a versare sulla base di quelli di Vestfalia e di Nimega, della restituzione della Eorena con altri punti di non minor conseguenza. In tal modo, e non altrimenti dalla corte di Vienna accettato il re di Svezia, protestossi il re Cristianissimo e per decoro e per interesse di operare in contrario, mentre se ben non dissenta di rilasciar molta parte dell’ occupato e di non allontanarsi forse dalla pace di Vestfalia e di Nimega, ciò debba discutersi nei trattati e non accordarsi avanti i preliminari de’medesimi ; che però restando per tale ostacolo oziosa la mediazione della Svezia si era continuato a trattar 1’ armi sino a tanto che apertosi in Olanda col mezzo del sig. di Coliers un trattato, questo si trovò così vicino ad un felice termine, che poco resterebbe agli altri plenipotenziarii dà fare, e se i mediatori non vi accorressero con sollecito passo forse non giungerebbero a tempo d’esser presenti e dar mano all’ultima conclusione di così gran negozio. Non esser però tale il senso dell’ Imperatore, che quantunque abbia nominato per plenipotenziari i conti Kaunitz e Stratman i quali già si trovano all’Aja, ed il signor Zeiler, ora i. r. Commissario a Ratisbona, vorrebbe non di meno a tutto potere continuare la guerra; ma se da Vienna si produrranno difficoltà ed opposizioni, esser gli Stati generali (d’ Olanda) determinati alla pace che in ogni caso per loro stessi accetteranno, esibendosi poi mediatori per quella degli altri ; che però ripigliando ciò che da principio mi aveva detto mi replicava ancora riceversi dal re la mediazione della