272 unirsi alle truppe di Bethlen Gabor ; mal accolto colà, e vedute sbandarsi le sue genti prese la via della Dalmazia, per tornare sui campi di battaglia nella Germania, ma ammalatosi morì in Spalato, ove la Repubblica, che aveagli pagato non lieve stipendio, fecene seppellire onorevolmente il cadavere e provvide a’ gentiluomini che 1’ accompagna-lano (1). Nè più felicemente andavano le cose a Cristiano, che 'perduta una grande battaglia a Lutter, non sostenuto, anzi abbandonato dai principi germanici, dovette pensare a salvare il resto del suo esercito ritirandosi ne’ suoi Stati, nel tempo stesso che Tilly si spingeva verso la AVestfalia ed il basso Veser per opporsi alle genti che dice vasi avrebbero mandato per quel ñame gli Olandesi. I protestanti si trovavano schiacciati, i cattolici gemevano del pari sotto le violenze e le estorsioni senza fine dei loro pretesi difensori. Il duca di Baviera vedovasi toglier di mano dal nuovo generalissimo il frutto di tante fatiche e di tante vittorie, e Wallenstein diceva pubblicamente aversi a ridurre gli Elettori alla condizione dei grandi di Spagna (2). Colla fortuna si allargavano i progetti di Ferdinando, e già mostrava aspirare al conquisto delle città del Baltico, ed a ridurre sotto il dominio dell’ Austria tutto il paese da quel mare all’Adriatico ; promovendo in pari tempo una rivoluzione nella Svezia, a profitto del re di Polonia Sigismondo Wasa che, cattolico, era stato scacciato dal partito protestante per innalzare in sua vece Carlo IX suo zio, padre del celebre Gustavo Adolfo. A compire sì vasti disegni occorreva una flotta, e per averla era uopo assoggettare le città marittime del Baltico. Wallenstein, già creato duca di Fridlandia, volse ogni suo sforzo alla presa di Stralsunda, punto importantissimo per portar la guerra contro le isole Danesi e la (1) Secreta 5 febb. 1627, p. 352. (2) Henry Martin, Hist. da France, t. XIII, p. 7.