368 Francesco Molin doge xcrx. 1646. lin (1), furono aggiunti nella Promissione (2) il divieto al doge d’ uscire dalla città senza licenza e l’obbligo di recarsi ai Magistrati a sollecitare la spedizione delle cause almeno ogni primo giorno del mese, se pur non ogni mercordì, come per lo passato, e di visitare ogni tre mesi improvvisamente 1’ arsenale ; fu abolita 1’ incoronazione della dogaressa per sollievo delle spese che ne derivavano alle arti e al popolo ; fu fatta la proibizione che i nipoti del doge non potessero essere eletti ambasciatori, baili ecc. in paese alieno. Al capitanato generale era stato eletto Giovanni Cappello (3). E mentre si apprestavano le armi, non lasciavasi anche di ricorrere ai maneggi politici presso alle potenze esterne per ottenere soccorsi alla comune causa. Si mandarono ambasciatori in Polonia per muover quel re ad operare una diversione, alla quale p'erò la Dieta si mostrò renitente ; a Mosca, in Persia, in Isvezia, in Danimarca, ai Paesi Bassi, in Inghilterra, e senza effetto. La Spagna avea volta tutta la sua attenzione ai maneggi di pace che allora trat-tavansi a Munster ; la Francia non lasciava mai d’occhio i suoi vantaggi in Italia ; l’imperatore adopravasi a migliorare più che fosse possibile le proprie condizioni ; laonde le fatiche per ridurre tanti varii interessi ad un ravvicinamento minacciavano ad ogni momento di dover far disperare della riuscita e appariva imminente il ripiglia-mento delle armi. E mentre il papa offri vasi di mandar nunci ad eccitare le potenze al soccorso di Candia, ciò non vedeva volentieri la Francia, adducendo che mentre si maneggiava la pace nel Congresso di Munster, sarebbe un dare gelosia ai Protestanti da un canto, porgere motivo agli Austriaci dall’ altro di giovarsene per render la Francia SOCI) 20 Gennajo 1646. (2) Registro Marcus 10 gennaio 1646. (3) 5 gennajo 1645/6 Marcili.