37 Fino dal 14 scriveva il Senato a Roma della elezione del nuovo doge Leonardo Donato, e che erasi destinato ambasciatore al papa Pietro Duodo ; poscia aperti i Brevi papali fu trovato con generale sorpresa che il tenore n’ era uniforme, perchè, essendo stati spediti in duplo, era corso uno sbaglio o del nunzio nel presentarli o della Curia di Roma nello spedirli. Ad ogni modo la cosa essendo della massima gravità, il Senato chiamò a consulta gli uomini più periti nelle leggi civili e canoniche, e ben prevedendo che la controversia non si sarebbe sciolta sì presto, nominò il 2S gennaio all’ufficio stabile di teologo e canonista collo stipendio di dugento ducati il famoso Paolo Sarpi servita (1). Nato in Venezia il 14 agosto del 1552 di Francesco Sarpi mercatante e di Lisabetta Morelli, di case cittadinesche, ebbe di nome Pietro. Rimasto assai presto orfano del padre, con una sorellina e con gli affari poco in sesto, fu dalla madre, donna religiosissima, affidato all’ educazione d’un suo fratello D. Ambrogio sacerdote, che teneva scuola di gramatica, alla quale interveniva pure Andrea Morosini lo scrittore che fu poi della storia veneziana e suo amico per tutta la vita. Avea Pietro sortito da natura complessione gracile, indole pensosa e tacita, avversione ai passatempi, sobrietà maravigliosa, grandissimo amore allo studio, unito ad ingegno acutissimo e tenace memoria, ond’era a prevedersi che sarebbe riuscito uno de’più dotti uomini della età sua. Sotto il maestro, frate Giammaria Cappello dell’ordine de’Serviti, apparò poi filosofia, matematica e teologia, si applicò alle lingue greca ed ebraica, indi seguendo la sua inclinazione alla vita ritirata entrar volle fino dal 24 novembre 1565, contando allora soli tredici anni, nell’ ordine del suo maestro e prese il nome di Paolo. Recatosi a (1) Deliberazioni Roma 28 genn. 1606, p. 198.