498 giugno 1688, propose i due partiti alla deliberazione. Parecchi, e principalmente il conte di Konigsmark generale da sbarco, opinavano pel riacquisto di Candia, ma egli (descritta la condizione dell’ isola ben difesa dalle armi turche e che una impresa contro di essa allontanerebbe inoltre di troppo dalla necessaria tutela della Moraa) dimostrava come fosse a preferirsi quella, di Negroponte, ove la caduta di questa sola piazza trar poteva di conseguenza quella di tutto un regno, pel quale vieppiù assoderebbesi il possesso di Morea ; che le poche forze di cui aveasi a disporre non potevano permettere di dividerle o di mettersi ad imprese lunghe e difficili, e faceva trionfare il suo proponimento. A quel tempo gli avvenimenti stessi di Costantinopoli sembravano dover favorire i progressi delle armi veneziane, poiché la perdita di tante importanti fortezze, di tante città e terre in Ungheria, in Dalmazia, in Morea, producendo un generale scontentamento nelle popolazioni e nell’ esercito eravi scoppiata al fine una rivolta che finì colla rovina del gran vezir e la deposizione del sultano Mohammed, al quale fu sostituito il fratello Solimano, rivoluzione che non giovò per altro a rialzare l’impero dal decadimento cui facevasi sempre più incontro. Avendo dunque concorso il maggior numero di voti nel consiglio di guerra veneziano in favore dell’ impresa di Negroponte, salpava la mattina dell’ otto di luglio l’armata di ben dugento vele dal golfo di Egina, prendendo dritto il cammino verso quell’ isola, mentre il Yeniero con nove navi, un brulotto ed altra squadra di galee e galeotte doveva entrar nel canale. Superate parecchie difficoltà, lo sbarco fu eseguito vicino ad una torre a cinque miglia dalla città, e i Veneziani se ne impadronirono. Cominciarono allora i lavori di oppugnazione contro la città, anche il Venier potè dal canto suo eseguire lo sbarco, ma valide fortificazioni,