331 sfortunate le armi francesi anche nel Belgio e nella Germania, cominciavasi a parlare di un Congresso da tenersi a Colonia, e già la Repubblica vi avea nominato Giovanni Pesaro (1), quando tutto fu scompigliato dalla morte dell’ imperatore Ferdinando II, avvenuta il 15 febbraio 1637 e dalle nuove vittorie del generale svedese Baner, dalle quali presero animo la Francia e la Svezia per non riconoscere Ferdinando III. Moriva altresi poco appresso il duca Vittorio Amadeo il 13 settembre, cadendo l’autorità ducale nel suo primogenito Francesco Giacinto, fanciullo di cinque anni sotto la reggenza della madre Cristina ; e tre sole settimane dopo (7 ottobre 1637) usciva pure di questa vita Carlo di Nevers duca di Mantova che lasciava altresì erede un fanciullo, il nipote Carlo, sotto la reggenza della madre, la principessa Maria. Mentre stavasi in aspettazione di ciò che tutti codesti mutamenti di principi sarebbe a partorire, la Repubblica mandava Renier Zeno e Angelo Contarini ambasciatori stra-ordinarii in Germania al nuovo imperatore, e vigilava attentamente che la principessa di Mantova cedendo alle insinuazioni e seduzioni di Spagna, non si gettasse alla parte di questa (‘2), molto più che aveasi da alcun tempo qualche sospetto che il duca suo suocero vi avesse inclinato (3). Lettere e proteste reiterate di lei acquietarono per allora i Veneziani (4), ai quali la sicurezza di Mantova tanto più importava, quanto che nuovi casi della Valtellina allontanavano sempre più le speranze della pace. Gli Austriaci, non avendo potuto cacciarne i Francesi colle armi, soffiavano nello scontentamento di que’ popoli (1) 6 sett. 1636, Corti, pag. 147. (2) 8 ott. 1637,'20 feb. 163728, Corti. (3) 3 genn. 1637, pag. 228. (4) 1 mag. 1638, pag. 39.