250 per grande che sia, li càrichi, gli emolumenti e gli onori, che vendendoli a molto precio, vengono grandemente ad arricchirsi ; lo avere le migliori piazze, li più belli governi, li principali carichi del regno come forestieri gli augumen-ta maggiormente l’odio e vien dannato chi sì profusamente si conduce a beneficarli ; l’affrettare con tanto studio i ma-trimonii con Spagna, similmente poco piace come anco il veder Villeroi principale ministro, la cui opera pare necessarissima al regno, nei presenti bisogni decaduto quasi intieramente per causa che meno doveva ; le dispute fatte intorno l’autorità del Pontefice, e quanto è seguito in simile materia hanno esse ancora mossi rumori ; altri sono i disordini de’ quali s’esclama acerbamente, infiniti li mal contenti e non pochi li desiderosi di novità, in modo che quelli che tengono memoria delle cose passate dicono essere state molto minori le cause nel tempo di Enrico III, mentre questa città fece così pericolosa rivolta, dove può dubitarsi, che in fine venga da tali inconvenienti alcun accidente di simile travaglio, mentre con miglior consiglio non si provegga, che il male faccia progresso maggiore. » Mandò dunque l’imperatore nel dicembre 1619 ambasciatore in Francia il conte di Furstenberg che presentò al giovane re Luigi XIII una memoria tendente a mostrare tut-t’i troni minacciati dal repubblicanismo che avea suo centro nell’ Olanda, e dall’ alleanza dell’ aristocrazia colla democrazia a danno dell’autorità monarchica. L’animo timido e sospettoso di Luigi se ne spaventò, e benché parecchi del Consiglio sostenessero la politica di Francesco I, Enrico II ed Enrico IV, Luines che aveva il suo appoggio negli Spa-gnuoli e negl’imperiali, trionfò di tutte le ragioni dei suoi avversarii. Non si giunse è vero fino a metter in campo un esercito in favore di Ferdinando, ma furono mandati nella primavera del 1620 il duca d’Angoulème, il con-