600 Serenissimo Prencipe. La devotione con cui ho sempre reverito la Serenissima Repubblica di Venetia non si poteva con miglior modo dichiarire, che col venir io co i miei figlioli a viver tanto tempo quanto ho fatto con assentimento di Sua Maestà mio Signore sotto il serenissimo vostro Dominio ; ma i favori e le gratie con le quali Vostra Serenità s’ è compiacuta honorar me et i miei figlioli reverentissimi suoi servi, non saperei in che modo ritrarli al vivo, se non dentro ’1 cuore, dove saranno sempre d’indelebile memoria, e sopra tutto 1’ultimo fattomi alli 22 d’aprile, toccando questo all’ honore et reputatone. Ma perchè la voce, che fu falsamente sparsa contro me, par che ogni giorno con nuovi capi si ravivi, perciò ho stimato necessario procurare dall’ eccellentissimo signor Ambasciatore di Sua Maestà della Gran Bretagna un racconto e n’ ho riportato questo, che a Vostra Serenità reverente porgo, quale desidero che sia veduto dall’invitta Maestà del mio Signore, e da altre parti del mondo acciocché sia in un tempo manifesta, e la benignità di Vostra Serenità e l’innocenza mia. Ma prima ho stimato mio debito fare che sia veduto da Lei, supplicandola a far consapevole Sua Maestà della mia in Decenza, e proveder in maniera col sapientissimo suo Consiglio, che così falsa voce sparsa cantro di me, quale è viva ancora, habbia a restare affatto estinta. In questo mezzo prego la Maestà Divina che alla Serenità Vostra aggiunga ogni più possibile grandezza. Di Vostra Serenità Humilissima Serva Alethea Arundel, et SuRREy. Verace racconto in sustanza delle ragioniche mossero l’illustrissima Signora Contessa d’ Arondel e di Surrey, a dimandar ingresso al Serenissimo Prencipe di Venezia in pieno Collegio, il giorno 22 aprile 1622. Il Signor Cavaliere Henrieo Vuotton, Ambasciatore per la Maestà del Re della Gran Brettagna appresso questa Serenissima Re-