242 giuramento dal quale fu però assolto ben tosto, siccome prestato ad eretici (1), per dar affetto invece all’ altro eh’ egli avea fatto in età di diciannove anni in un suo pellegrinaggio a Loreto, di consacrare la sua vita alla distruzione del-l’eresia, lo che avea puntualmente eseguito ne’ suoi Stati di Carintia, Carniola, e Stiria (2). La reazione non tardò quindi a scoppiare ; seguirono l’esempio la Boemia, la Slesia, la Lusazia, la Moravia; gli imperiali e i Gesuiti furono espulsi, gli Stati dell’Alta e Bassa Austria rifiutarono i sussidii chiesti dall’imperatore, e ad onta di Spagna, le truppe imperiali furono cacciate da quasi tutta la Boemia. Il vecchio Mattia offeriva la pace che veniva dagli Stati Boemi rifiutata. Poco sopravvisse a tanto avvilimento, morendo il 20 marzo 1619. A tale notizia gli Stati di Boemia dichiararono il trono vacante, l’insurrezione dei Protestanti negli Stati Austriaci s’era fatta ornai generale estendendosi nelle stesse terre di Ferdinando. Betlem Ga-bor principe di Transilvania avea invaso l’Ungheria austriaca, la condizione di casa d’Austria non era mai stata in tanto pericolo. E mentre la Francia, abbandonata affatto la politica di Enrico IY, e dominata dai raggiri del Luines, si trovava in preda alle discordie da lui promosse tra Maria de’ Medici e il re suo figliuolo Luigi XIII, nè pensava punto a cogliere il favorevole momento, grandi disegni avvolgea nella mente Carlo Emanuele duca di Savoia, che diceva al-l’ambasciator veneto Renier Zeno (3): scrivesse alla Repubblica codeste rivoluzioni di Germania essere importantissi- (1) Il 24 settembre scriveva il Senato all’ambasciatore a Roma, mostrasse al papa qual conto tenesse Ferdinando del partito da’ suoi medesimi proposto e dei ricordi del papa per la pace, p. 168 e 8 otto-?o\Ca * mar|eggi de’ suoi ministri 191 t.° H. Martin, Histoire de France, XII, 374. (o) Dispacci di Renier Zeno 25 giugno 1618.