68 Chiesa non sono però seguiti mai di quelli cattivi effetti dei quali ella va dubitando, anzi che volemo dirle questo : che essendo stati del continuo qui et in Padova molti tedeschi, se ne sono di essi maritati nelle donne delle nostre città con li quali avendo procreati figliuoli, essi sono vissuti e vivono oggidì cattolicamente e nella maniera che fanno tutti gli altri cristiani, perciò non creda sua Sig. Rev. che le cose della religione non siano grandemente a cuore della Repubblica, la quale è nata nè da essa si separerà mai » (1). Restavano inoltre sempre vive le antiche questioni dell’ andata del Patriarca a Roma, della giurisdizione di Ceneda, del conferimento della badia della Vangadizza nel Polesine, dei confini del Ferrarese, della navigazione del Po, ma specialmente de’ Gesuiti di cui il papa non cessava di domandare la restituzione nelle terre venete, e la Repubblica teneva fermo nel rifiutarla. « Averessimo desiderato, scriveva il Senato 1’ 8 ottobre 1621 (2), di poter incontrare anco in questo, come procureremo di fare sempre, nelle sue soddisfationi, ma trattandosi di negotio et risoluzione gravissima et importantissima unita et di maniera inseparabile dalla impossibilità, ci viene levato il modo di potervi applicare l’animo, concernendo massime pregiudi-tio gravissimo al nostro governo, come pure altre volte le abbiamo confidentemente fatto rappresentare, onde siccome può la Santità Vostra assicurarsi e glielo affermiamo con ugni maggior sincerità che le cause che ce lo impediscono sono gravissime, importantissime e tali che non possono essere intieramente conosciute che da noi medesimi che lungamente le abbiamo esperimentate ». Il papa che in fondo desiderava la pace non volle insi- (1) Abbiamo riferito questo discorso siccome assai importante per la tolleranza religiosa della Rep. nel sec. XVII. Esposizioni JRoma 1608-1609, p. 14. (2) Deliberazioni Roma 8 ott. 1621, p. 99.