404 qui stata non avessero tutta l’isola, sorgeva in alcuni il pensiero di avviare qualche trattativa di onesto componimento. Laonde fino dal 19 novembre 1647 era stata proposta in Senato la seguente Parte : « Le giatture sofferte dalla Repubblica per il corso di tre anni continui, con aperta guerra ingiustamente mossa da prepotente nemico, e la necessità di preparare vigorosa difesa al riparo delle ingiurie persuadono d’ avantaggio la prudenza di questo Consiglio quanto convenga applicar 1’ animo dall’ un canto a sostenere con forte mano la pu-blica libertà contribuendo il pieno delle forze e dello spirito al divertimento delle insidie e delle ostilità ottomane, et dall’ altro nel tempo stesso andar proseguendo nella pace con modi più cauti e sicuri, disponendo perciò le vie d’incontrare con tutto il possibile vantaggio l’aggiustamento delle presenti difficoltà col signor Turco, negotio che quanto è accompagnato da alte conseguenze per il bene della patria, per il sollievo dei cittadini e sudditi, che sarà procurato sempre con carità, con zelo e con vigilie incessanti da chi presiede al Governo, tanto dev’ esser custodito con religioso silenzio e con profonda secretezza a solo oggetto di minorai' quanto si possa li danni pubblici e privati et andar facilitando con la gratia del Spirito Santo e del protettore nostro s. Marco il buon esito del presente spinosissimo affare. Sia però preso che dal Maggior Consiglio sia fatta eletione di ventiquattro honorevoli nobili nostri, di quelle conditioni, abilità e virtù che pareranno alla prudenza di esso e questi oltre la persona ed assistenza del Serenissimo Prencipe abbino facoltà di maneggiar il negotio della pace et concluderla quanto vantaggiosamente si possa (1) ». (1) Deliberazioni Costantinopoli all’ Archivio generale.