837 tempi di Filippo II, alla Spagna, sopportavano di mal animo il giogo ; ora profittando della sommossa della Catalogna, sollevatosi improvvisamente gridò re Giovanni IV di Braganza, che discendente dall’ antica famiglia reale, tro-vavasi più vicino al trono e che entrato solennemente in Lisbona il 6 dicembre 1640 ricevette il giuramento di fedeltà. Tuttavia la Catalogna fu domata, ma il nuovo re di Portogallo riconosciuto dalla Francia, dall’ Olanda, dalla Spagna e dall’ Inghilterra, sostenuto finche visse Richelieu dalla prima, poi dall’ Inghilterra, potè consolidare il suo trono. Laonde benché sempre si parlasse e trattasse di pace, non avanzava essa d’ un passo verso la sua conchiusione, tanto essendo complicati gl’interessi, tanto diverse le mire e le ambizioni; la guerra continuava ad agitarsi tra’Francesi e Spagnuoli con variabile fortuna in Piemonte, e quasi questo campo ai suoi furori non bastasse, vennero ad avviluppatisi Parma, Modena, e poco mancò non anche Toscana e Venezia. Prosperavano gl’ interessi francesi anche in Germania, ove il generale svedese Torstenson rinnovava i prodigi di operosità del grande Gustavo e di Baner, e toglieva all’Austria una gran parte della Slesia, poi gettatosi nella Sassonia, poneva 1’ assedio a Lipsia. L’ arciduca Leopoldo e Piccolomini accorrevano al soccorso, ma vi toccarono una sconfitta. Lipsia si arrese, quasi tutta la Sassonia era sottomessa. Tutto questo avviliva la Spagna che non vedeva più limiti alla grandezza della sua rivale per opera di Hichelieu, quando a consolarla giunse la notizia che il formidabile Ui-chelieu non era più. Malato già da lungo tempo, sventata un’ ultima congiura di de Thou e Cinq-mars, raccomandato al re specialmente Mazarino, come l’uomo più atto a suc-Vol. VII. 48