392 da D. Giovanni d’Austria, figlio naturale di Filippo TV, era comparsa innanzi Napoli, e dopo aver lusingato il popolo con belle promesse prese a dirigere dalle navi e da’ castelli un fuoco terribile contro la città; nella quale D. Giovanni penetrò co’ suoi soldati. Ma il popolo così ingannato si levò tutto a furore, oppresse gli assalitori con una pioggia di tegole e pietre, e li forzò a ritirarsi. Da quel momento ogni legame con Spagna fu sciolto, la Repubblica fu proclamata, l’effigie di re Filippo esposta agl’ insulti della plebaglia; furono mandati messaggi al duca di Guisa a Roma offrendogli nella repubblica di Napoli il medesimo grado che Guglielmo d’ Oranges teneva in quella d’Olanda. L’ ambasciatore francese a Roma vi prestava mano, una flotta dovea partire da Tolone alla volta di Napoli, ma il Guisa impaziente, senza pur attenderla, passò in un leggiero schifo per mezzo alla flotta spagnuola, che il fulminava delle sue palle, e raggiunse la spiaggia fra le acclamazioni del popolo ammiratore della sua fortunata temerità. Tutto a principio gli arrideva, ma l’arrivo della flotta un mese dopo, anziché essergli di aiuto tornò a suo danno (1), poiché essa avea ordine di trattare soltanto col capitano del popolo, Annese. Le viste di Mazarino erano tutt’altro che di favorire l’ambizione del Guisa : « V. E. vede lo stato degli Spagnuoli in Italia, così egli diceva all’ ambasciatore veneziano Gio. Battista Nani (2), e come la fortuna e le congiunture favoriscano il disegno di escluderli una volta per sempre da quelle provincie. Queste sono occasioni che la Repub- (1) Il duca di Guisa s’ era procurato un abboccamento segreto col residente veneto per ottenere sussidii dalla Repubblica cui faceva larghe promesse, ma essa fu ben lungi dal voler entrare con esso in impegno di sorta alcuna, e il residente all’ arrivo di D. Giovanni andò ad ossequiarlo. Tutt’ i particolari di codesta rivolta sono assai interessanti nel dispaccio del residente pubblicato dal Mutinelli : St. arcana e aneddotica, t. III. (2) Disp. 24 die. 1647 all’Archivio.