332 per farli insorgere contro di loro ; promettevano migliori partiti, che quei di Francia, massimamente i transiti liberi delle provisioni dal Milanese, cotanto necessarie al mantenimento di quei paesi; lusingavano pure i Grigioni colla promessa di restituire i Valtellini sotto la loro dipendenza (1) ed accettate le offerte fu fatto un accordo generale d'insorgere a un dato giorno (2). Le armi palesi dovevano accompagnare i trattati occulti. Dal Tirolo e dal Milanese già calavano gli Austriaci e gli Spagnuoli, quando il 18 marzo 1637 scoppiò l’insurrezione. Roano ebbe appena il tempo di salvarsi in un forte fabbricato dai Francesi a poca distanza da Coira, ove si trovò non guari dopo bloccato dai Grigioni impadronitisi del ponte di Steig sul Reno, principale comunicazione del loro paese colla Svizzera. Cosi ridotto con poca gente insufficiente alla resistenza, mentre tutto all’intorno il paese romoreggiava, chiuso fra aspri e lontani monti in mezzo a popolazioni armigere e furibonde, dovette cedere alla forza e ritirarsi. Parve bel giorno quello ai Valtellini in cui videro uscire dal loro paese le truppe francesi, e non pensavano punto che l’esito finale sarebbe stato di tornare sotto il giogo dei Grigioni, per iscuotere il quale aveano durato ben venti anni di strazii e di guerre interne ed esterne. Il 3 di settembre pubblicavansi in Milano al rimbombo delle artigliere l’accordo e la pace fra Sua Maestà Cattolica e i Grigioni, aprivansi a favor della Rezia il commercio, i mercati, e le tratte dei grani ed altre vettovaglie dal Milanese, prometteva la Spagna a ciascuna lega mille cinquecento scudi d’annua pensione ; manterrebbe sei giovani Grigioni negli studii di Pavia e Milano; si promettevano i due U) Henry Martin XI[I, 207. (-) Trattato del Cantone di Urania (Uri) con re Filippo IV, per cinque anni però dichiarando non dover essere in danno nè del papa, ne dell imperatore, nè del re di Francia, del duca di Savoia e degli antichi collegati. - Commem. XXXIII 23 marzo 1634.