257 aiuto nei presenti bisogni di santa Chiesa nei paesi vicini alla Valtellina ad onore e gloria di Sua Maestà, e salute di quei popoli (1). Se ne spaventarono invece grandemente i Veneziani, 0 raccomandavano al residente Vico di mantenere in fede i Cantoni loro amici, si recasse in persona in alcuni di essi, procurando ottenere il maggior numero possibile di voti, promettendo sussidii di danaro ai Grigioni (2), e quanto alla occupazione della Valtellina fatta dai fuorusciti scriveva il senato : « pubblicano di muoversi sotto il pretesto della religione, sotto il quale anche in pochi giorni, e in diversi luoghi più di trecento capi di casa sono stati tagliati a pezzi. Si conosce camminare tutto di concerto con gli banditi Grisoni, ed aver li ribelli altro maggior fondamento ancora, mentre tengono corrispondenza col forte Fuentes, e da esso hanno ricevuto il comodo di artiglierie colle quali pensano dalla parte di Chiavenna impedire l’ingresso ai Grisoni nella Valtellina » . . . . sapersi che da Milano era stato mandato un capitano spagnuolo in Valtellina, per comandar a quelle milizie, ed assistere i ribelli; per 1’ aumento continuato di coteste commozioni sperarsi che i Grigioni si sio-no già mossi per entrare in Valtellina, al che il Residente avesse a confortarli ; che vedendo operarsi da loro quel che si conviene, la Repubblica non mancherebbe ; sborsasse loro intanto da cinque a sei mila ducati, e pubblicasse altresì, se credesse opportuno, un’ amnistia a quelli che avessero preso le armi in favor dei ribelli, per veder in tal modo di staccameli. (3). I Grigioni si armarono, e corsero tosto al riacquisto delie terre perdute, ma combattevano con alterna fortu- (1) Dispacci del residente Vico 23 luglio 1620. (2) 25 Luglio Secreta p. 163. (8) 28 Luglio, p. 174. Vol. VII. 33