850 rii religione contraria ai suoi signori, onde il cadileschiero della Grecia lo strinse con argomento (appresso di questa gente irresolubile) che essendo di religione contraria dovevano essere certamente nemici insieme, et che perciò bisognava che si unisse col Gran Signoro per andar contro a Malta. Li rispose a mio creder più prontamente che prudentemente che se il Gransignore voleva far la guerra a’ loro nemici, si sarebbero uniti con lui. Il cadileschiero l’interrogò chi fossero questi loro nemici, et egli gli rispose : gli Spagnoli. Anco per questo, disse il cadileschiero, devono li vostri essere uniti con noi, perchè li Spagnoli proteggono li maltesi. Stimai questo discorso molto più molesto del primo che consisteva solo nel voler sapere qualità nova, però ripigliai li concetti altre volte detti, che la grandezza del Gran Signor non ha bisogno d’ahiti. Mentre discorreva osservai che il Coza domandò alcuna cosa con grande alterazione al suo cliiecajà et il Seivago che mi era vicino alla sedia mi disse che dimandava uno che scrivesse. Il quale finalmente comparve e si pose tra noi et li cadileschieri in atto di scrivere, onde il Coza disse che dicessimo separata-mente le nostre risposte perchè volevano far Talchis, che vuol dir relazione, in summario al re. L’ambasciator di Francia senza far altra osservazione iiicominciò come prima aveva detto di non saper alcuna cosa di quel fatto; io l’interruppi e gli considerai certo che non era da permettere che prendessero il nostro detto con via di constituto, e che io non vi avrei per nessun modo assentito, lui si tacque. Pei feci dire dal Grillo che non intendendo noi la lingua, nè havendo cognitione della scrittura, non era dovere che fossiiuo impegnati con quella nota che voleva prendere quello scrittore, che per la mia parte non haverei certo detto più altro. Il Coza si alterò un poco e disse che anco in questo io volevo contraddire all’ ordine del re, il quale da