572 tere pubblicate le quali danno materia di sdegno et si sentono molti a dir varie conclusioni e conseguenze varie. La comune è che sieno esse lettere e ragioni erronee et noxiae ecclesiae, et vi introducono Calvino, Luthero et altri a far gli stessi sillogismi, cosi si dice. Vi aggiungono, la peggiore sarà della Repubblica perchè spende senza alcuna causa ; come dicono con la comune, la prima origine di tal negocio sia stato il Serenissimo Principe e che sia non donato (1) ma dannato. Accoppiano a modo del volgo tutti gli Stati contro di essa Repubblica, come nel tempo di Giulio II e che doverà adesso esser del 1607 il fine della Repubblica ovvero del 1670 ; così cauto lo astrologo medico già fa li anni del dixit. Di qui si va con molta flegma et si dice da maggiori che sono feriti : non volete che si dolgano ? La guerra non piace ma si spera la protetione degli altri principi, quando sia dato lo stato veneto in abbandono sotto il titolo de usucapionibus. Comuniter, e da’ buoni si spera accomodamento e presto, affaticandosi li signori Cardinali francesi contro gli spiriti di contraddizione. Si dannano assai quelli Ordinarii ubidienti alla Repubblica, e quei tutti che celebrano, così si dice. Ex me nihil. Qui si dice che l’imperatore e il re di Francia vogliono accomodare questo negotio e che un e l’altro se ne affaticano, il che Iddio per sua misericordia e pietà faccia seguire, poiché 1’ uno e 1’ altro sarà adorno di una celeste corona troncando tanti inconvenienti che sono per nascere, poiché questo sarà un beneficio universale, non potendo Roma stare senza Venetia, nè Venetia senza Roma. Se ben non s’affatica l’imperatore per affetto che abbia verso la Repubblica por cagione di Palma (2), per la quale dicono li suoi ministri che a tempo si farà sentire; ma perchè occupandosi il papa nelle presenti facende, esso per forza resterà privo dell’aspet-tato soccorso in Ungheria, il qual mancando gli soprasta totale rovina del comune nemico, e perciò insta almeno per la sospensione alla qual il papa è da sé stesso inclinatissimo. Siccome il re di Franza all’ incontro si move per 1’ amor grande che porta a quella admiranda Repubblica alla qual si conosce obbligato del regno, et a Clemente Vili della beneditione, come ha ben discorso alle occasioni più volte l’eccellentissimo sig. suo Ambasciatore adducendo (1) Allusione al suo nome Leonardo Donato. (2) Fortezza eretta dai Veneziani nel Friuli e ch'era uno spino agl’imperiali.