467 con ammirazione, così pur gli Alemanni e tanti altri qui capitati, quali dicono a vantaggio di VV. EE. abbandonate, li più liberi concetti ». Tuttavia non mancarono i detrattori al capitan generale Francesco Morosini, i quali 1’ accusavano di violatore delle patrie leggi e usurpatore della sovrana potestà, siccome quello che senza intelligenza del Senato avea di proprio arbitrio ceduta Candia, segnata la pace ; passavasi fino ad accusarlo di viltà, di corruzione, di peculato (1). Primo a promuovere l’accusa, a domandare l’istituzione del processo fu Antonio Correr, che potè riuscire a farsi creare a quei giorni avogadore di Comune ; grande era il fermento generale perfino tra il popolo, cui la perdita di Candia sommamente doleva ; Morosini decorato testé della vesta procuratoria correva pericolo di esserne spogliato e fors’ anco di scontare col carcere tanti gloriosi tatti da lui operati in prò’ della patria. * Volato il bastione di s. Andrea, così nella sua accusa orava il Correr, il nemico si fermò sul primo taglio, al secondo era a più stretti termini ancora. Bisognava contendere altri progressi perchè esso non si avanzasse, ma per effettuare quello che il capitano generale si aveva già proposto nell’ animo, bisognava lasciare che a danno della piazza e di tutta la cristianità il nemico avanzasse fino a quel segno. Non sono stati questi gli esempii che ci hanno lasciato i nostri maggiori, nè quelli che in Candia stessa venuta in maggiori angustie, sono stati praticati con tanta (l) Un intacco di cassa fu bensì scoperto, e il camerlengo Sante Muazzo fu mandato in catene a Venezia, ma il Battagia in pari tempo scriveva : « fraudi che con la maggior accuratezza così dell’eccellentissimo capitan generale come d’altri rappresentanti, e di me, mai si sono potuto svellere». Dispaccio 14 sett. Dal 6 luglio p.l 6 agosto si erano spesi in Candia Reali 78269 fra cui 4960 ai francesi pei lavori di fortificazione al s. Andrea, i quali non volevano prestatisi se non a forza d’ oro. Dispaccio 14 agosto 166 9.