42 sempre riconosciuti ed esercitati ; che consegnare al nunzio il canonico di Vicenza e l’abate di Narvesa non sarebbe altro che uno spogliarsi del diritto sempre avuto di punire i delitti dei preti, compromettere la quiete pubblica, abolire i privilegi de’ santissimi pontefici predecessori, con-chiudéndo sempre nella speranza che Sua Santità vorrà capacitarsene, al che appunto sarebbesi con tutto impegno adoperato l’ambasciatore già avviatosi a Roma, Però anche le opere di questo tornavano vane col papa sempre più persuaso di servire alla causa della Chiesa col tener fermo sull’ abolizione di quelle leggi, in ciò confermandolo vieppiù i cardinali spagnuoli ed altri agenti di Spagna alla Corte, tanto che si decise a convocare il 16 aprile il Concistoro secreto nel quale, chiuse le porte, il papa orò ne’ seguenti termini : « Venerabili fratelli (1). Ogni diligenza fu da noi adoperata e dal nostro nunzio affinchè i Veneziani rivocassero le loro parti e rilasciassero dal carcere gli ecclesiastici ; aspettammo più mesi gli oratori loro, che infine null’altro addussero per dimostrare che ciò facessero di pieno iure, il quale essendo dubbio, dichiarammo essere il loro operato contro la libertà della Chiesa. Codeste parti sono, come altre volte dicemmo, che i beni enfiteotici (2) per qualunque modo pervenuti alla Chiesa anche per estinzioni di linea, non si possano per verun modo alla Chiesa incorporare, ma abbiano ad esserne investite persone laiche, e in queste abbiano a rimanere; che senza loro licenza non si possano edificare chiese ; che beni stabili non si possano vendere, donare, legare ad ecclesiastici, nel qual caso anzi abbiano ad essere (1) Codice Cicogna 1799 Roma II, N. 20. (2) Il Sarpi osserva aver il papa aggiunta questa voce enfiteotici che non è nel decreto, nè sono tali i beni ecclesiastici. Informa-zione sopra, le ragioni della Rep. Commemoriali XXYII all’Archivio.