364 Ma ogni umana forza ha un limite, e dopo sostenuti molti tremendi assalti, e dopo che le mine aveano fatti molti sbrani alle muraglie, non vedendo mai giungere gli sperati e promessi soccorsi, inalberò la bandiera bianca il 22 agosto, opponenti tuttavia il capitano Morosini, il Barbaro, il Badoer e Catarino Corner figlio del Proveditor generale Andrea, i quali sostenevano aver mezzi ancora sufficienti a tener fermo, e segnata una onorevole capitolazione che provvedeva alla sicurezza di quelli che uscivano e di quelli che restavano, raccolte le miserabili reliquie della ciurma avanzata dalle fatiche, dal ferro e dal fuoco, uscirono a bandiere spiegate, tamburi battenti, per imbarcarsi per la Suda (1). La caduta della Canea empì di terrore non solo gli altri luoghi dell’ isola, ma i Veneziani (2) e 1’ Europa. Alla notizia il Proveditor generale Girolamo Morosini lagnandosi che non si avesse voluto seguire il suo divisamento di avanzarsi tosto verso il regno, rinnovò più che mai le sue istanze al Ludovisio il quale volle tenere nuova consulta e mandar una feluca per aver esatte notizie della condizione de’ Turchi (3). Questi, intanto, inorgogliti della vittoria, già volgevano i loro disegni contro alla Suda, ove trovavasi il Cappello colle sue navi rimasto sempre ostinato nel non muoversi di là, vantando l’importanza somma di quel posto eh’ ei diceva voler difendere agli estremi (4), ed ora invece (1) Dispaccio Corner 22 agósto. La relazione del Navagero sulla presa di Canea sta nel Cod. CCXI alla Marciana, ove pure l’atto di resa con molte sottoscrizioni. (2) 11 21 settembre 1645 il Senato scriveva al Morosini molto dolendosi della perdita della Canea e incaricandolo di fare diligente inchiesta di ciò che rattenne le quattro galee mandate dal darle opportuno soccorso. Il 15 ottobre si ordina il processo di Cappello. Registro Rettori all’Archivio. (3) Dispacci Morosini 30 agosto. (4) Lettera del Cap. Malipiero sulla villa del Cappello, Cod. CCXI.