26 UNGHERIA magiara che si avviava a scuola, una bimba dai grandi occhi azzurri. Interrogata da me sul distintivo che aveva al paltoncino, mi rispose essere emblema di patriottismo, e mi mostrò poi come in esso fosse incisa l’Ungheria di oggi, piccolo tratto quasi invisibile, in altro ben più vasto, l’Ungheria di ieri. Parlava con una vocetta dolce, sfumata di tristezza, ma poi con un lampeggiar d'occhi e un palpito di ribellione, soggiunse : — Oh ! ma riavremo quel che ci spetta, oh ! se l’avremo ! Contemplai quella bimba innamorata della Patria ; sicuramente è questa, dissi fra me, la religione che i piccoli Magiari apprendono sui banchi della scuola e che gelosi custodiscono in cuore. Oggi, in Piazza della Libertà, dove si ergono le quattro statue rappresentanti le terre da redimere, ho ripensato alla bimba, ho approvato la sua fierezza, la sua cieca fiducia in un domani più bello. Le quattro statue sono disposte quasi a quadri* latero ed ognuna di esse simboleggia il territorio strappato a nord, a sud, ad est, ad ovest, l’anelito di milioni d’irredenti che implorano la liberazione. Ad est la Rumenia è l’usurpatrice e contro di lei si leva minaccioso Arpad,fondatore del Regno,