191 Ora non potemo se non restar con dispiacenza dell’ occasione presente che ha avuto V. S. illustrissima di discontento. ma 1’ assicuriamo in parola il Principe non esservi ombra di pensamento di tale inventiva, che convien esser stata divulgata da genti maligne e che forse avran voluto sottrar se stessi (1). Il cavalier Foscarini ha seguitate col . giusto fine le proprie precedenti male operazioni, nè si può dir altro di lui. V. S. viva consolata dell’amore e stima che si fa dalla Repubblica nella nobilissima sua casa, delle maniere ben degne con le quali si tiene ella qui, dove è benissimo veduta tutta la nazione, alla quale se avessimo da dire le cose nostre, più che a nessun’ altra si comunicheriano, per segno di piena confidenza che si ha in Sua Maestà e ne’ suoi ministri, particolarmente nel sig. ambasciatore, conoscendolo sempre ben disposto. » Replicò 1’ ambasciatore : « rendo umilissime grazie nel mio particolare dell’ onore che mi fa la Serenità Vostra e del comune alla natione nostra. Questa Signora ha inteso la benigna risposta sua, e partirà con altrettanto sollievo d’animo con quanta espressione era venuta da Lei. Non ha la Serenissima Repubblica anima più sincera nel suo dominio, più immaculata nelle proprie operazioni di questa Signora, nè più parziale nel nostro regno del sig. maresciallo suo marito. Fila, essendo stata la divulgazione che la offende, pubblica, desidera anche alcun pubblico redintegramento ; tuttavia della risposta di Vostra Serenità rimane interamente consolata e rimette ogni sua istanza e sè stessa nel-1’ amore e nella benignità pubblica. » Aggiunse il doge altre parole d’affetto, e che se l’am- tenirla, et quei illustrissimi a lei et all’ambasciatore si mostrarono molto bruschi, con parole assai risentite per quel che si sente. Dispaccio 23 appile. (1) Forse alludendo a Wotton. Questi discorsi sono nelle Esposizioni Prìncipi.