228 Marin Badoer come tali riconosciuti da tutta la città,. Tuttavia il Consiglio de’Dieci tardò a raccogliersi e a fare il solito proclama, e dicevasi per l’influenza del doge, essendo il colpevole Corner suo stretto parente. Laonde avendosi alla fine d’ agosto da nominare ancora due membri del Consiglio, questo, vedendo il malumore, fece il proclama, mostrò voler ravviare le inchieste dell’affare Mafietti, chiamò alcuni ad esame ; ma ognuno se ne rideva. La Quaranta anch’ essa fece intanto una novità adunandosi contro una legge del 1438 anche senza licenza de’ Capi del Consiglio de’ Dieci, in giorno che questo teneva seduta, e le nomine al Consiglio procedevano stentatamente e con grandissima difficoltà, a molta mortificazione dei partigiani di esso. I quali finalmente piegando alla necessità proposero la nomina di cinque Correttori per rivedere i Capitolari del Consiglio, e presentare fra dodici giorni i modi di regolare i secretarli e ministri dei Consigli, così esprimendosi per non ferire direttamente e unicamente quello dei Dieci. Furono eletti in conseguenza il 3 settembre : Nicolò Contarmi, Pietro Bondumier, Zaccaria Sagredo, Andrea Da Ponte, Battista Nani. Intanto che questi preparavano i loro lavori, Bertucci Contarmi avogadore occupata la bigoncia il giorno 17 settembre in Maggior Consiglio, e fatta istanza che i Consiglieri del doge si allontanassero, prese ad esporre con lungo discorso che durò ben due ore, ma con tanta facondia e con sì bell’ordine che non riuscì increscioso a nessuno, e con maniera placida e modesta senza mostrare alcuna alterazione nel trattare la faccenda del Zeno, anzi professando muoversi pel solo interesse della giustizia, com’ egli nel suo grado si vedeva costretto ad usare del suo ufficio istituito allo scopo di ovviare di disordini e a mantenere in piedi le leggi, intromettendo una scrittura intimata dal Con-