287 voglia un palmo di terreno degli Spaglinoli, e che la Maestà della regina madre abbia divertito il rompere con la Spagna, e che la Maestà del re medesimo tenga l’istesso concetto, servendo ciò solo ad ingagliardire gli stessi Spaglinoli, e a far soccombere insieme i principi d’Italia sotto il peso delle armi e delle spese. Consideratione anco propria esser quella dell’ aver la Repubblica sottoscritta prontissimamente la lega, con la sicura confidenza e promessa che gli altri principi, specialmente Savoia, senza dubbio dovessero anco sottoscriverla subito dopo la Repubblica ; dovesse 1’ ambasciatore esprimere al signor Cardinale la esuberanza del nostro gusto nell’ accrescimento sempre maggiore delle glorie del re e della riputazione di lui medesimo, sollecitare in lui gli spiriti degni et propri per la sicura perpetuità della sua grandezza lodando pure la risoluzione prudente di non abbandonare i posti posseduti in Italia, senza vedere con piede fermo intieramente assicurata ed istabilita con la deposizione delle arme di Spagna la vera tranquillità di questa Provincia. Biuscendo pure di molta considerazione la diversione d’ Olanda ed il mantenimento della pace con Inghilterra, con la quale può tenere gran corrispondenza il facilitare l’accordo con li sudditi del proprio regno, avuta da essi con li propri mezzi la conveniente umiliazione. Della persona del maresciallo di Crichi sapere il re medesimo ciò che ne disse fin sotto la Rocella all’ ambasciatore Zorzi, e conoscendo la maniera del suo procedere in altre occorrenze a quei confini, volesse il Soranzo colla sua prudenza secondo le opportunità toccarne quello che potesse giovare alla sicurezza dei comuni rilevantissimi interessi ». Difatti le ostili intenzioni degl’ Imperiali, benché coperte ancora colle parole di pace e di tranquillità d’Italia, sempre più si manifestavano. Il ministro Echenberg poteva più appena nasconderle, e poi si lagnava se i Veneziani