406 biliti reciprocamente li confini al segno di prima (1)». Raccomandavagli poi di evitare l’obbligo d’ogni compenso per spese di guerra, od altro, ma quando pur fosse uopo assolutamente anche a questo accondiscendere, offrisse fino a trecento mila reali da pagarsi in tre rate annue, ottenesse la liberazione dei prigionieri di guerra da ambe le parti, con amnistia generale, obbligandosi i Turchi a non pretendere rifacimento di danni sofferti da particolari, nè per altra causa qualunque ; i capitoli fossero giurati confermando quelli conchiusi nel 1573 dopo l’ultima guerra, e sottoscritti di proprio pugno dal Sultano SelimlU; passasse di buon accordo coll’ ambasciatore francese che non avea mai ces-sato d’interporre i suoi buoni uffizii a vantaggio della Repubblica ecc. Contro siffatta proposizione si levarono non pochi oppositori, e tra altri il cavaliere e procuratore Alvise Vala-resso savio del Consiglio e Francesco Querini savio di Terraferma dicendo troppo umilianti i patti, colla cessione di Candia venir ingiuria al nome veneziano, maggior superbia nel Turco, pericolo ai commerci, alla navigazione ; la Repubblica col nemico sempre più vicino sarebbe costretta star sempre sulle guardie, rinnovar sempre la guerra, o passar da cessione a cessione; perduta la fiducia dell’Europa, questa in qualunque sua strettezza sarebbesi mostrata indifferente ; ogni altro patto si consentisse fuor quello della cessione del regno. Eestò quindi quel giorno pendente la deliberazione, nè miglior fortuna ebbe il domani 18 gennaio, nè il 22 ; finalmente il 31 fu vinto il partito si scrivesse al Bailo Soranzo (2). « La serie continuata de’nostri (1) Deliberazioni Costantinopoli. (2) Deliberazioni Costantinopoli. Da ciò si vede la reticenza del Nani dicè.ndó che dalle parole de1. Vaiare.',so e del Quii-ini « fu indotto