305 reprimere il morbo (1), ma invano, e orribile era da per tutto la desolazione (2). in Brescia un carro per una di pane. Così fu esseguito et io mi vidi sollevato dal travaglio et donato alla città alimento così necessario et sovvenuto in questa maniera a tanta gente che languivano dalla fame. Il territorio per qualche tempo si è conservato sano, ma infine fuggendo dalla città molte ceroide, qneste entravano nelle proprie case et portavano 1’ infetione per il che si sentì in poco tempo per tutte le parti la peste a far notabilissimi danni. Posso dire e mi crepa il cuore che quel vastissimo territorio sii in gran parte distrutto et molte cause sono quelle che lo hanno ridotto a questa infelicità. Li aggravii per la guerra passata ne hanno avuta buona parte, onde li Comuni per supplire alli propri obblighi si sono grossamente indebitati. La peste ha fatto 1’ ultimo di potenza e se dirò a V. S. che fra le valli, pianura et città et Salò et Riviera sono morti cento quarànta mille anime, credo di dirne la verità. E’ vero che non é fatta ancora' la descritione puntuale, ma io dubito che più tosto ascenderà la summa che altrimenti. il) Vedi Proveditori alla Sanità: Notatorio 1624-1642 e Decreti tra’ quali noteremo : 4. Die. 1629. Raccomandazione ai Rettori di Brescia per l’allontanamento del contagio e sua soppressione. 22. Giugno 1630. Per impetrar da Dio di tener lontano il contagio da Venezia, esposizione del Sacramento, solenne processione, Armoni al popolo per la riforma dei costumi, ricovero ai poveri in apposito luogo. ^ 4. Sett. Molti savii provvedimenti per la salubrità del pane ed a|tri commestibili, pene ai nobili, cittadini, capi di contrada che si ^lontanassero dai loro uffici, buon ordinamento dei lazzaretti. . , 8. Ottobre. Altri provvedimenti, specialmente pei luoghi e oggetti mfetti, separazione degli ammalati dai sospetti di peste, sepolti gli intetti nella calcina ; il patriarca benedice il luogo di loro sepoltura. 26. Ott. Anagrafi di tutti gli abitanti di ogni contrada per conoscere il numero dei poveri e provvedervi ; provvedimenti perchè le arti e i mestieri continuino i loro lavori. 20. Nov. Scemato il morbo in Verona, si richiamano da colà i dodici nobili che con tanta prontezza s’ erano recati alla custodia di quella città, e due de’ quali cioè Antonio Da Molin e Lorenzo Moro-sini vi erano morti, lasciando onorate le proprie case del merito e d’una ben degna memoria. Nel Capitolare IT 1574-1689 leggonsi varii provvedimenti pei poveri che più di venticinque mila si annoveravano ! 23 marzo 1629. (2V Finalmente l’8 marzo 1631, il Senato scriveva lettere di •ode al rettore di Brescia e ai Proveditori della Sanità oltre Mincio e ordìnava si riaprissero le comunicazioni, senza parola alcuna di Vol. VII. 39 ♦