361 me particolarmente voleva sapere alcuni particolari per molti avvisi capitati che le galee havevano condotto il vascello in Candia, che vi havevano fatto sbarco d’huomini e di cavalli, e giurando più volte replicò che il re voleva saperlo certo come era risolto di volger le sue armi contro quelli che haveranno errato ». « Tali appunto furono li termini et le forme che parlò. 10 li risposi che nessuno più di me desiderava incontrare 11 piacere di S. M., ma che la forma di prender in iscritto quello che si andava così discorrendo in voce non era nè solito nè conveniente, che per le pubblicazioni dell’andata delle galee in Candia li affermavo con tutta sincerità di non averne mai saputo alcuna cosa, che molte cose si dicono o per curiosità o per malignità, ma che la giustizia ricerca di liquidarsi i fatti con il vero, e che molte volte ancora quelle azioni che paiono irragionevoli hanno le loro ragioni che le giustifica ; che per trattar con tutta la sicerità non mi volevo impegnar in cosa alcuna, ma che ero ben certo che quelle galere non si saranno mai acoostate in luogo alcuna della Repubblica dove avesse potuto arrivare il cannone ; come costantemente, che nè 1’ eccellentissimo signor Governatore nè alcun altro rappresentante farebbe cosa contraria alle capitolazioni. Mentre il Grillo voleva principiare a riferire, quel scrittore principiò a scrivere, et io con la mano ritirai il Grillo facendo atto di volermi levare, e dissi all’ ambasciator di Francia che non volevo in modo alcuno assentire a quella introduzione, al che lui rispose : che cosa si poteva fare ? Feci però dire per il Grillo che se sue Signorie Illustrissime volevano la risposta in iscritto io gliela averei data, il che sentendo l’ambasciatore fece dire pel suo dragomano che haverebbe ancor lui fatto il medesimo. Il cadileschier della Grecia, che è uomo assai capace e di ragione, parlò bassamente col Coza, e poi disse