168 parte ad un libello contro di lui col titolo di Detti e fatti dell’ ambasciato)- Foscarini ; nè contento ancora domandò licenza al Consiglio de’ Dieci di potersi recare a Venezia per negozii importantissimi in rispetto pubblico, e 1' ottenne (1). Il Consiglio nel far conoscere all’ambasciatore codesta licenza accordata al Muscorno, attribuivala ad una compiacenza verso il vecchio padre che desiderava vederlo. Arrivato il Muscorno a Venezia fu tosto interrogato dagl’ Inquisitori, e la più nera accusa venne ad aggravare l’infelice Foscarini, di aver concesso altrui copia delle lettere che scriveva al suo Governo, e di tenere in Inghilterra una condotta indegna del suo posto, tutto dato a lascivie, sprezzatore della religione ; essersi perfino permesso in un pranzo parole gravemente insultanti all’ onore della regina (2) valendosi di espressioni oscene, e tali che non si userebbero parlando della donna più infame. La cosa pareva, com’ era in fatti, della massima gravità, ed il Consiglio dei Dieci il 13 luglio 1615, incaricava gl’ Inquisitori delle opportune inchieste, per venire alla scoperta del vero. Intanto erasi già mandato al Foscarini, in luogo del Muscorno, Gio. Rizzardo notaio ordinario della cancelleria con istruzioni d’indagare ed informare (3), e poco dopo nomi-navasi ambasciatore, in luogo dello stesso Foscarini, Gregorio Barbarigo (4). Scriveva il Rizzardo trovarsi a Londra le opinioni divise, quali in favore del Foscarini, quali del Muscorno, e che userebbe ogni diligenza nell’ indagare la verità (5) I suoi dispacci susseguenti riescono favorevoli all’ ambasciali) 27 Marzo 1615, Criminale N. 32. (2) Interrogazione fatta su ciò al Foscarini e sua risposta al Consiglio ai X 16 feb. 1616217. (3) 8 Aprile 1616 Parti segrete. (4) 25 Luglio. (5) 11 giugno 1615 tra i dispacci degl’inquisitori.