134 la bersagliavano con molti tiri di artiglieria. Il maggior corpo di galee era verso la piazza di s. Marco, un’ altra parte verso li forni, alcune verso s. Nicolò e ne ho vedute alcune dietro Castello e tutte tiravano artellarie. Io, veduto ciò, mi scostai dal tavolino, ritornò Sua Eccellenza et cominciò a parlarmi di novo delle cose di Corfù, e accostata al tavolino, veduto il disegno di Venezia, mi diede un’ occhiata e poi vi pose sopra un fazzuol. Nel ragionamento venne a dirmi : anco il re di Boemia mi ha mandato a pregare che io li dia aiuto perchè dice che si pigliarà Venezia. Io vedo il negozio difficile ; bisogna che io li dia aiuto ; non so quello possa riuscire, che ne dici tu? Io risposi che veramente il negozio era difficile perchè vi è il Castel Novo pieno di artiglieria e molto forte. Disse immediate S. E. quel castello non mi dà fastidio, ma bene alcuni fortini che si sono fatti sul Lido. Et io li risposi che non mi ricordavo che vi fossero fortini e pure non sono più di tre anni che 10 manco da Venezia. Replicò S. E. immediate: Vi sono sicuramente detti fortini e lo so molto bene, nè mi disse altro ». Il Drusi disse poi allo Spinelli che quanto a sè non credeva che il re di Boemia gli avesse fatto quella istanza, ma raccomandavagli di scrivere a quéi Signori che avessero molto ben l'occhio a quei castelli perchè al sicuro se 11 nemico con qualche fraudo se ne impadronisse, ovvero se per trascuraggine entrassero con vento fresco nel canale le cinquanta galee come avea veduto nel disegno, farebbero gran danno, perchè nella città soggiungeva « non vi sarà pur una artelleria pronta da poterli rispondere ; la cosa sarà improvisa, metterà terrore e spavento e non è dubbio che farebbono gran ruina e con gravissimo pericolo, quando la disgrazia volesse che dassero questo colpo nel capo ». Avvisava poi, e ciò era forse la parte più importante del suo rapporto, che il viceré mandava continuamente spie