90 senza il suo favore pensi far fortuna, nè alcun così favorito che privo di quell’ appoggio non stia in pericolo di cadere, in somma convengono passar per là tutti quelli che pretendono o dimandano, altrimenti ogni altra diligenza e fatica è persa, onde non le è riuscito difficile d’aggrandirsi e d’arricchirsi, come ha fatto dopo la morte del fu re che non la vedeva volentieri, e molto meno il marito il quale ha avuto da poi il titolo di marchese, di maresciallo, di primo gentiluomo della camera del re, ed ora dicono tenga il brevetto di duca, e Pari di Francia, abbi il governo di Piccardia permutatoli ultimamente in quello di Normandia, con molti altri governi di piazze e carichi importanti che non si sogliono conferire a forestieri se non meritevoli di grandi e degni servizii. Venne la marescialla di Fiorenza con la M. S.; è di basso nascimento essendo figlia di una sua nutrice e seguitata allora e servita dal cav. Concino, prevedendo di lontano la sua grande fortuna, la ottenne in fine per moglie. È donna di spirito e attitudine grande e maneggia li suoi affari con notabile avvantaggio avendo accumulato tesori. E odiatissima dal popolo per sapersi che con consiglio suo si governa la regina, tutti li disordini, gl’ inconvenienti e quanto nasce di male nel regno ad ella viene attribuito ». Sully, il grande ministro di Enrico IV, fu sacrificato, « il tempo dei re è passato, dicevano, quello dei grandi e dei principi è venuto. » La passione, la vanità, l’interesse individuale e del momento prevalevano ad ogni idea di ben pubblico. Continue querele, leghe contro leghe, variabili ad ogni istante, la guerra civile prossima ad iscoppiare ; principale agitatore il principe di Condè contrario a Maria, a-spirante per sè alla reggenza. La politica di Enrico IV fu interamente abbandonata ; la Francia formidabile e che collegata con Savoja e Venezia minacciava le due case spagnuole in Germania e in Italia, ora cedendo alle insinua-