20 Pontificato voleva che Francia accettasse senza restrizioni le decisioni del Concilio di Trento, che Spagna esentasse i Gesuiti dalla decima, che Panna e Savoja desistessero da certe giurisdizioni, che Genova annullasse un decreto con cui avea disciolta un’ assemblea di Gesuiti, tendente a procurar i magistrati solo a’ loro affigliati e protetti ; altre pretensioni moveva altrove; quanti appicchi gli porgesse Venezia, abbiamo veduto. E quasi ancora non bastassero avvenne che il Senato dando effetto a quanto da un pezzo si agitava circa le contribuzioni del clero, e irritato probabilmente dalla resistenza di quello di Brescia, emanasse il 26 marzo 1605 il seguente decreto : « Essendo altre volte stato provvisto intorno all’ alie-natione di beni laici alli ecclesiastici overo ad pias causas che sono situati in questa città nostra di Venetia e dogado, et convenendo per li rispetti molto ben noti a questo Consiglio che la medesima provisione sia fatta anco iu tutto lo stato nostro, 1’ anderà parte che senza derogare alle altre parti prese in questa materia alla presente non repugnanti, la deliberation et provision del 1536 nella quale è dichiarito che nessun possi lasciare, donare o obligare beni in perpetuo, com’ è espresso in essa parte, ma che passati li doi anni debbano essi beni esser venduti et il tratto, dato a chi di ragione aspetta, con li ordini et regole contenute in essa deliberatione, debba aver luogo et esser inviolabilmente esseguita et osservata anco in tutto lo Stato nostro et di più sia aggionto et fermamente deliberato che alcuno sia in questa città come nel nostro Stato non possa sotto qualsivoglia colore o pretesto vendere, donar, o quovis modo alienar alcuna sorta di stabili, possessioni o altri simili beni a persona ecclesiastica se non con licentia di questo Consiglio proposta per la maggior parte di tutti gli or-